Il Piano di Emergenza Comunale
- Giuseppe Muscatello
- 18 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 23 mar

Il piano di emergenza comunale si compone di cinque sezioni (Dati – Rischi – Risorse – Procedure e Formazione/Informazioni) con differenti colorazioni, con schede mobili per continui aggiornamenti. Deve essere presentato ai cittadini tramite bandi pubblici e pubblicato in internet sulla pagina ufficiale del Comune e, tramite estratti, comunicato ai media.
Il Piano di Emergenza Comunale, in acronimo PEC, non può essere un documento riservato ai professionisti, ma deve essere adeguatamente diffuso e messo a disposizione del cittadino in modo che sia possibile conoscere i pericoli della realtà locale e diffondere conoscenza anche nel campo della gestione del rischio, in modo che ogni cittadino sia in grado di affrontare le situazioni di emergenza con consapevolezza e nel ridurre il rischio per se stessi e per gli altri. Ogni cittadino dovrebbe poter avere una copia e conoscere il Piano di Emergenza Comunale dove vive o lavora. Pertanto, il compito di ogni comune dovrebbe essere quello di aumentare la consapevolezza della cittadinanza.
Il metodo Augustus
“Se il problema da affrontare è complesso è fondamentale che la sua pianificazione sia semplice e flessibile, ovvero non si può pianificare tutto nei minimi dettagli, perché l’evento al suo “esplodere” è sempre diverso”, (Imperatore Ottaviano Augusto).
Il metodo Augustus è il metodo di pianificazione di emergenza locale più utilizzato in Italia per rendere coerenti le proposte delle diverse amministrazioni locali. Tuttavia, questo metodo manca del coordinamento delle risorse e delle forze da utilizzare, portando a ritardi nel salvataggio. La varietà di segni nel territorio del paese, non standardizzati per l’identificazione e la comprensione generale, determina la mancanza di un linguaggio comune, e quindi il messaggio non viene trasmesso, ma provoca confusione e quindi mancanza di interesse. Stabilire un codice di lettura standardizzato, dato che la nostra società è diversificata in termini di età, cultura ed etnia, comporterebbe più attenzione, informazione e quindi una più ampia diffusione di una cultura della sicurezza.
Perché è importante simulare un Piano di Emergenza?
La conoscenza del Piano di Emergenza Comunale tra gli attori inseriti nelle risorse, e soprattutto tra i cittadini, che devono adottare il Piano, nella piena consapevolezza delle minacce esistenti e dell’autodifesa prevista, trova la sua massima efficacia nella simulazione di un evento di crisi. Le esercitazioni hanno il solo scopo di verificare le normative previste e la loro efficacia, e di eliminare le criticità individuate, verificando, migliorando e aggiornando continuamente la pianificazione basata sull’evoluzione del territorio, delle risorse e della popolazione. La verifica e l’eliminazione delle situazioni critiche per il buon funzionamento dell’automatismo di protezione civile consente l’ottimizzazione dei tempi di intervento, l’utilizzo delle risorse, la tutela della popolazione e dei beni, nonché la riduzione dei costi.